Notre-Dame de Paris
Balletto in 2 atti, 13 scene
Maurice Jarre
Libretto e Coreografia di Roland Petit
Basato sul romanzo di Victor Hugo
Prima rappresentazione all’Opéra di Parigi: 11 dicembre 1965
Prima al Teatro dell’Opera di Astana: 24-25 giugno 2016
Coproduzione Teatro dell’Opera di Astana e Les Ballets Roland Petit Foundation
Responsabile della Produzione del Balletto – Luigi Bonino
Costumi – Yves Saint Laurent
Scene – René Allio
Assistente alla Produzione – Gillian Whittingham
Direttore – Arman Urazgaliyev
Ripresa Costumi – Philippe Binot
Luci e Coordinatore alla Produzione – Jean-Michel Desire
Assistente alla Ripresa Costumi– Arassel Dosmuratova
Direttore Artistico della Compagnia di Balletto del Teatro dell’Opera di Astana – Altynai Asylmuratova, Artista Emerito di Russia
Personaggi e interpreti:
Esmeralda – Aigerim Beketayeva, Lavoratore Onorario del Kazakhstan/Madina Basbayeva, Lavoratore Onorario del Kazakhstan
Quasimodo – Bakhtiyar Adamzhan /Rustem Seitbekov, Lavoratore Onorario del Kazakhstan
Frollo – Arman Urazov /Serik Nakyspekov
Phoebus – Olzhas Tarlanov /Yerkin Rakhmatullayev
Compagnia di balletto del Teatro dell’Opera di Astana
Orchestra e Coro del Teatro Carlo Felice di Genova
Maestro del Coro Franco Sebastiani
Balletto in due atti
Durata:
1° atto 55 minuti
Intervallo 20 minuti
2° atto 25 minuti
Tot 1 ora e 40 minuti. I tempi sono indicativi
Nel 1844, Jules Perrot mise in scena il balletto La Esmeralda basato sul romanzo di Victor Hugo. Tuttavia, Roland Petit tornò al titolo originale per sostenere la propria interpretazione: “Voglio che il Medio Evo sia dimenticato, in modo che il significato tragico della creazione di Victor Hugo divenga chiaro al pubblico.”
Non è la bella zingara il centro del balletto, ma Quasimodo. Il coreografo, che fu anche il primo interprete di questo ruolo, non aveva bisogno di indossare un costume deformante e truccarsi – “danzò” la sua gobba. La riscossa di Quasimodo – da cagnolino fedele del suo padrone Claude Frollo all’eroico tentativo di salvare Esmeralda e vendicare la sua morte – è presentata sul palcoscenico in modo convincente.
In Notre-Dame de Paris il taglio grottesco, imbevuto di plasticità moderna, accentua la bellezza perfetta del balletto classico. La dura realtà e la triste fantasia si intrecciano in questo spettacolo di monumentalità tragica. Nel XIX secolo La Esmeralda aveva un lieto fine obbligato, nella severa versione del XX secolo è il solo e miserabile Quasimodo a sopravvivere.
Il celebre stilista Yves Saint Laurent, che ha creato i costumi per il balletto, scioccò il bel mondo parigino vestendo l’eroina in un’ondeggiante minigonna, che stava diventando timidamente di moda in quegli anni. Tuttavia, era sicuro che la bella e seducente Esemeralda dovesse entrare in scena indossando questi corti vestiti bianchi.
Fu una vittoria di Roland Petit e la sua squadra di direttori: quasi subito dopo la prima, Notre-Dame de Paris divenne un classico nel mondo della coreografia.
La produzione si riserva la possibilità di sostituire gli artisti
“Un melodramma storico nello spirito di Walter Scott”, scrissero i critici del diciottesimo secolo su Notre-Dame de Paris, romanzo del più famoso autore romantico francese, Victor Hugo. A dispetto del suo allettante materiale teatrale, il romanzo di Hugo, con la sua trama fortemente popolare, fu a lungo snobbato dai teatri di balletto di Parigi. L’Opéra di Parigi non aveva mai nemmeno allestito La Esmeralda del coreografo francese Jules Perrot. Fu Roland Petit il primo coreografo francese moderno a portare il tema sui palcoscenici di Parigi.
“Ispirato dall’età medievale con la sua mistica visione del mondo, mi stavo convincendo a realizzare uno spettacolo tratto dal romanzo di Lewis Il monaco. Avevo già scritto il libretto e ordinato la partitura… Ma non se ne fece nulla. Poi un giorno, passando vicino a una libreria, vidi il libro Notre-Dame de Paris. Ero ancora interessato al Medio Evo e ai suoi monaci e comprai il libro per curiosità. Mentre rileggevo il romanzo mi resi conto che Victor Hugo era andato molto oltre Lewis. Riscrissi immediatamente il libretto, seguendo la trama di Hugo…” – ha scritto il coreografo.
Notre-Dame de Paris debuttò sul palcoscenico del Palaise Garnier nel 1965. Fu il risultato della collaborazione di un gruppo di celebrità – il più popolare coreografo francese Roland Petit, lo stilista di grido Yves Saint Laurent, il celebre compositore Maurice Jarre e il rinomato regista di cinema e teatro René Allio, il quale, avendo riunito le forze, ottenne una brillante vittoria. Da allora questa originale creazione si è imposta stabilmente in repertorio, diventando un classico indiscusso.
“Per me il balletto è un lavoro di sintesi, unendo danza, musica, scene, costumi… Qui, come autore del libretto e coreografo, vedo i tre protagonisti principali di questo ‘dramma delle passioni’ come piuttosto differenti dalle altre. persone. Esmeralda è stata allevata dagli zingari e perciò è vista come una strega. Quasimodo non è un mostro, ma solo un ragazzo comune che ha un complesso di inferiorità dovuto al fatto di essere stato vittima di un incidente. Si tratta di persone che la società ha rifiutato perché non sono come tutti gli altri. Come per Frollo, è in corso una battaglia nella sua anima tra il desiderio passionale e la coscienza, tra la carne e lo spirito. Una tale storia potrebbe avere facilmente luogo anche ai giorni nostri”, è così che Roland Petit descrive l’idea che sta alla base del suo balletto.
Dividendo il balletto in 13 episodi, gli autori lo hanno presentato al pubblico nello spirito del minimalismo anni ’60. Il minimalismo, che fu una moda, può essere notato in ogni componente dello spettacolo: nella drammaturgia (quattro personaggi e una folla anonima, irrazionale e senza principi); nello stile dei colori e dei costumi che richiama le vetrate di una cattedrale (le donne danzavano in corti vestiti di pizzo, quelli che le studentesse del Quartiere Latino indossavano quando andavano in giro per farsi ammirare, e gli uomini danzavano in strette giubbe alla “Mondrian” con simboli medievali); nelle scene (prima, sul palcoscenico, vediamo la silhouette della facciata della Cattedrale, poi le enormi campane del campanile, il panorama della città come se fosse dipinto su una vecchia pergamena, le forche in Place de Grève).
Anche la scenografia era ascetica – angolare, frammentata e molto simbolica. Il coreografo, che aveva 41 anni, riservò per se stesso il ruolo del campanaro Quasimodo, il più rilevante dei tre ruoli principali del balletto. Eliminata per sempre la gobba di Quasimodo, il coreografo convoglia la bruttezza esterna del protagonista attraverso significati plastici. In Notrе-Dame è solo a Quasimodo che il coreografo conferisce il diritto alla rigenerazione e, significativamente, ciò accade nella Scena 13 del balletto che porta il titolo Morte. È Quasimodo che porta la morta Esmeralda in un altro mondo dove, finalmente, i “trovatelli” rifiutati trovano l’eterno riposo…
I biglietti sono acquistabili presso la BIGLIETTERIA del Teatro Carlo Felice e sui principali circuiti online. (Seguiteci per sapere quando inizia la vendita!)
Prezzi:
Giovedì 23 novembre, ore 20.30 (F.A.) e Venerdì 24 novembre, ore 20.30 (F.A.)
Platea (1°fila – 24° fila) Intero € 30 Ridotto € 25
Platea (25°fila e galleria/balconate) Intero € 20 Ridotto € 15
Venerdì 24 novembre, ore 15.30 (F.A.)
Posto unico (platea/galleria) Intero € 20 Ridotto € 10
Le riduzioni si applicano a: Abbonati alla Stagione d’opera balletto e Sinfonica del Teatro Carlo Felice, Titolari Biglietto Rigoletto, Scuole Danza, Under 26.
One thought on “Notre-Dame de Paris”