Giuseppe Verdi
In memoria del Maestro Peter Maag nel centenario della sua nascita
Direttore d’Orchestra, Andrea Battistoni
Regia, Marina Bianchi
Scene e costumi, Sofia Tasmagambetova e Pavel Dragunov
Luci, Luciano Novelli
Maestro d’Armi, Corrado Tomaselli
Scenografo collaboratore, Leila Fteita
Assistente alla regia e coreografie, Tiziana Colombo
Nuovo Allestimento Fondazione Teatro Carlo Felice
Orchestra e Coro del Teatro Carlo Felice
Maestro del Coro Francesco Aliberti
Personaggi e interpreti principali
Conte di Luna, Massimo Cavalletti /Sergio Bologna
Leonora, Vittoria Yeo /Rebeka Lokar
Azucena, Violeta Urmana /Maria Ermolaeva
Manrico, Marco Berti/Diego Cavazzin
Ferrando, Mariano Buccino
Ines, Marta Calcaterra
Ruiz, Didier Pieri
Un vecchio zingaro, Filippo Balestra/Roberto Conti
Un messo, Antonio Mannarino
Questa produzione de Il trovatore è dedicata a Rolando Panerai da tutto il Teatro Carlo Felice, con affetto e riconoscenza.
Il trovatore è un’opera-simbolo per Genova: con questo titolo, infatti, il 18 ottobre 1991 si inaugurava finalmente il nuovo Teatro Carlo Felice. Allora la regia era di Sandro Bolchi; questa volta, invece, il secondo capitolo della “trilogia popolare” verdiana va in scena in un nuovo allestimento del Teatro Carlo Felice con la regia di Marina Bianchi, che il pubblico genovese ha conosciuto nel 2017 in occasione del Falstaff, di cui ha curato la ripresa della regia originale di Luca Ronconi. Lo spettacolo è dedicato a un musicista di grande raffinatezza, scomparso nel 2001, amico del nostro paese: il direttore d’orchestra svizzero Peter Maag, che tanto ha lavorato in Italia, di cui quest’anno ricorre il centesimo anniversario della nascita.
Durata dell’opera
-Prima parte (Atti I e II) 70 minuti
-Intervallo 25 minuti
-Seconda parte (Atti III e IV) 65 minuti
Totale due ore e 40 minuti
I tempi sono indicativi
Il Comunicato stampa
Il trovatore è un dramma del destino e della vendetta come pochi altri. Come in una tragedia greca, i due rivali in amore, Manrico e il Conte di Luna, non sanno di avere un legame di sangue (sono fratelli) e il finale tragico è scritto fin dall’inizio. Uno storia tipicamente romantica (anche se ambientata nella Spagna del XV secolo), di quelle che accendevano la fantasia di Verdi. E infatti la musica del Trovatore corre fino “all’ultimo respiro”: incalzante, senza mai un momento morto, ritmicamente vitalissima. Una partitura che sembra scritta apposta per un direttore carismatico e vigoroso come Andrea Battistoni.
Il trovatore: recite del 23 e 24 novembre 2019
Sabato 23 e domenica 24 novembre alle ore 15 sono andate in scena le recite in abbonamento (turno F – turno C) dell’opera “Il trovatore”.
Per gli abbonati e i possessori di biglietto per tali recite sono stati impossibilitati a raggiungere il Teatro, sarà possibile recuperare lo spettacolo convertendo per una delle date successive (a partire da domenica 24 ore 15, martedì 26 ore 15, mercoledì 27 ore 20 e domenica 1° dicembre ore 20) presentando in biglietteria il proprio titolo di accesso che garantirà, senza costi aggiuntivi per lo spettatore, un biglietto per la recita prescelta con rideterminazione di un posto che non corrisponderà all’originario.