La traviata

La traviata
Melodramma in tre atti
libretto di Francesco Maria Piave
musica di Giuseppe Verdi

Direttore, Massimo Zanetti – Alvise Casellati (27-28 e 29)
Regia, Giorgio Gallione
Assistente alla regia, Luca Baracchini
Scene e Costumi, Guido Fiorato
Assistente alle scene, Anna Varaldo
Assistente ai costumi, Francesca Marsella
Luci, Luciano Novelli
Coreografia, Giovanni Di Cicco
Nuovo allestimento, Fondazione Teatro Carlo Felice

Orchestra e Coro del Teatro Carlo Felice
Maestro del Coro, Franco Sebastiani

Durata dell’opera:orologio
Primo atto: 30 min.
Intervallo: 23 min.
Secondo atto 1°sc: 41 min.
Cambio rapido: 4 min
Secondo atto 2° sc: 20 min
Intervallo: 20 min
Terzo atto: 32 min

Durata indicativa 2 ore e 50 minuti circa


A causa dell’indisposizione della Sig.ra Desirée Rancatore,  il ruolo di Violetta  nella recita de La traviata di mercoledì 28 dicembre ore 20.30, sarà sostenuto da Maria Mudryak, mentre nella recita di giovedì 29 dicembre ore 15.30 il ruolo sarà interpretato da Maria Teresa Leva.

Nella Traviata di Verdi e Piave non ci sono re, regine, intrighi di corte o monumentali scenografie pseudostoriche. La protagonista, Violetta Valery, non è una figura nobile, è una donna di facili costumi. Il coro è un’incarnazione di quella stessa società a cui apparteneva il pubblico che il 6 marzo del 1853 andò al Teatro La Fenice di Venezia per assistere alla prima. E la vicenda non è un’invenzione letteraria, ma è ispirata a fatti realmente accaduti nella Parigi di una decina d’anni prima, così come li aveva raccontati Alexandre Dumas figlio nel romanzo La signora delle camelie. Portare la contemporaneità in scena non è mai stato facile, oggi come ai tempi di Giuseppe Verdi. La censura si scandalizzò già a partire dal titolo, che propose di sostituire con Amore e morte, imponendo, in più, una retrodatazione settecentesca, in modo che il pubblico non si sentisse chiamato in causa in prima persona. Le precauzioni censorie, però, non servirono a granché: la prima di Traviata fu un diluvio di fischi e proteste e rimarrà una della “cadute” più clamorose nella storia del teatro d’opera.

Se il soggetto era troppo scabroso per i melomani di allora, la musica non era meno spiazzante. L’audacia della trama mise in moto la creatività di Verdi che, sull’onda di quanto appena sperimentato con Rigoletto, si lanciò in un’altra avventura musicalmente innovativa. Il Preludio a sipario chiuso, ad esempio, non è solo una sintesi dei temi conduttori che si ascolteranno in seguito (quello della morte di Violetta e quello del suo amore per Alfredo). A questa prassi consolidata Verdi dà un significato emotivo nuovo, come se rappresentare fin dall’inizio l’umanità della protagonista, prima ancora che entri in scena, fosse più importante che rispettare i canoni operistici. Le tante anime della personalità di Violetta – spensierata cocotte nel primo atto, compagna fedele di Alfredo nel secondo, capro espiatorio del perbenismo borghese nel terzo – hanno inoltre portato Verdi a tre trattamenti vocali differenti, per i quali, come è noto, occorre una interprete di grande elasticità. E poi, il vero miracolo dell’opera: da un libretto in cui i personaggi si esprimono più in prosa che in poesia, Verdi estrae le sue melodie più cantabili, come nel lungo dialogo in cui il padre di Alfredo, Giorgio Germont, costringe Violetta a rinunciare all’amore per il figlio in nome dell’onore della famiglia: la musica, in questa scena memorabile, porta a galla le emozioni nascoste dietro le parole. E così Verdi dimostra una volta per tutte, modernissimo, che una situazione prosaica può essere fonte di poesia non meno di un mito.

Il Carlo Felice propone Traviata in un proprio nuovo allestimento con la regia di Giorgio Gallione, che, parallelamente alla sua trentennale attività di direttore artistico del Teatro dell’Archivolto di Genova, ha realizzato numerose regie di opere liriche, spaziando dai titoli di repertorio a quelli contemporanei.

Mimi danzatori
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Quella del 15 dicembre sarà una grande festa che Regione Liguria vuole offrire a tutta la città in occasione della Prima del Carlo Felice per festeggiare l’avvicinarsi delle festività natalizie non solo con i genovesi ma anche con tutti i liguri perché La traviata, in scena sul palco del nostro teatro lirico, sarà trasmessa in diretta anche nei comuni di Savona, Imperia, Chiavari, Toirano, Ameglia, Campomorone, Bogliasco, Rossiglione e Casella che metteranno a disposizione cinema o strutture idonee. I cittadini che saranno con noi in piazza De Ferrari potranno assistere a un grande spettacolo pirotecnico sulle musiche della Traviata, mentre sulla facciata del palazzo della Regione saranno proiettate le immagini più belle e suggestive del nostro straordinario territorio. A tutti sarà offerta anche una degustazione di prodotti tipici liguri a partire dalla tradizionale Focaccia al formaggio di Recco Igp. L’evento è reso possibile anche grazie alla disponibilità e alla collaborazione del Comune di Genova”. La distribuzione della focaccia col formaggio inizierà alle ore 18.00, lo spettacolo pirotecnico è previsto alle 19.40.

–  sempre il giorno 15/12 la Fiera del libro prolungherà l’apertura fino alle ore 23.30.

A causa del  perdurare del malessere di Giuseppe Filianoti, il ruolo di Alfredo nella recita de La traviata di domenica 18 dicembre ore 15.30, sarà sostenuto da Francesco Meli al quale va il nostro sentitissimo ringraziamento, mentre nelle recite del 21 e 28 dicembre avremo il debutto genovese di Matteo Lippi.

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