Il Teatro Dialettale Stabile della Regione Ligure – T.D.S.R.L, di cui quest’anno si celebra il cinquantenario della sua fondazione, porta in scena una brillante commedia in tre atti di Pietro Valle, in dialetto genovese;
Checco uomo buono e semplice, innamorato della moglie Sunta, nonostante il difetto che è muta, addolorato da tale situazione, su consiglio di un suo amico di vecchia data, famoso per essere anche un “don Giovanni” (Maxo), si rivolge a San Pancrazio chiedendogli un “miracolo”, ovvero di far ritornare la voce alla sua sposa.
Checco uomo buono e semplice, innamorato della moglie Sunta, nonostante il difetto che è muta, addolorato da tale situazione, su consiglio di un suo amico di vecchia data, famoso per essere anche un “don Giovanni” (Maxo), si rivolge a San Pancrazio chiedendogli un “miracolo”, ovvero di far ritornare la voce alla sua sposa.
Una volta riacquistato il dono della parola, Sunta si rivela una gran pettegola, impertinente e sempre in lite con il vicinato; questo porta il povero Checco a pentirsi amaramente della grazia ricevuta e tanto agognata.
La trama è arricchita da storie parallele ed episodi minori di pregevole fattura che ruotano attorno ad una contesa eredità, a personaggi particolarmente ingenui e sempliciotti (Bernardo), ad una vedova “pentita” (Texo), un seminarista della vocazione vacillante (Cillin), una vecchia inacidita e approfittatrice (Rebecca); una provocante ereditiera (Rosetta), un avvocato un po’ “sui generis”, la vicina pettegola e intrigona (Mominn-a) e Marcella, colei che chiarirà ogni equivoco.
Per informazioni sui biglietti, scrivere a: info@teatrodialettaleligure.it